Ci sono dei dolci che preparo per mia soddisfazione.
Dolci che dribblano le classiche preparazioni esagerate della pasticceria tradizionale per l’uso di ingredienti naturali, uniti in armonia tra loro e per l’assenza di quelli di origine animale che, con il tempo e gli eccessi, surriscaldano l’organismo facendo insorgere disturbi alla salute.
Non si tratta di etica vegana vera e propria, ma di desiderio di alimentarmi in maniera più leggera soddisfando la voglia di dolce in un modo più salutare.
Così quando ho un pò di tempo di cui disporre e nessun ospite da compiacere, mi lascio affascinare da queste ricette che diciamolo.. rappresentano degli esperimenti.
La ricetta di questa torta proviene dalla rivista di questo mese di Cucina Naturale.
Ho ridotto le dosi in proporzione di ¼ e l’impasto alla fin fine era (SIG+SOB+SGRUNT) appena sufficiente per ricoprire il mini stampo di 9 cm di diametro.
Il sapore è buonissimo, la consistenza morbida e resa umida per la presenza della frutta.
..Certo.. era poca, ma è terminata in un battibaleno!!
Trascrivo la ricetta con le dosi originali che consiglio di seguire……...……….
Ingredienti (per 12 persone):
- farina semintegrale: 200 gr
- farina di carruba (io ho usato fecola di patate): 50 gr
- malto di riso (oppure malto di altro cereale): 200 gr
- olio di semi: 140 ml
- succo di arancia (o succo di ananas): 140 ml
- mirtilli: 50 gr
- prugne secche: 50 gr
- cremortartaro (o lievito per dolci): 1 bustina
- bicarbonato: un pizzico
- cannella in polvere
Procedimento:
unite in una terrina capiente tutti gli elementi secchi: la farina di frumento, la fecola di patate, la cannella, il cremortartaro ed un pizzico di bicarbonato (se utilizzate il lievito tradizionale, il bicarbonato non serve).
Riunite in una ciotola il succo di arancia, il malto di riso e l’olio e miscelateli bene tra loro aiutandovi con una frusta.
Versate lentamente il composto sulle farine ed amalgamate con cura fino ad ottenere un composto morbido ed omogeneo.
Aggiungete alla fine le prugne tagliate a pezzetti irregolari ed i mirtilli.
Versate l’impasto in una teglia rettangolare da 20 x 30 cm, oliata ed infarinata, ed infornate a 180°C per 20 minuti abbondanti (p.s. tempo che consiglio di verificare poiché 20 minuti sono stati sufficienti per la cottura della minitorta che ho fatto io).
Levatela dal forno e lasciatela raffreddare completamente.
Buon week end!
20 commenti:
Beh, oddio, forse gli autori della ricetta vanno un pò al risparmio... nel senso che con queste dosi 12 persone non credo che riuscirei a sfamarle... perlomeno tra le mie conoscenze ;)
Apprezzo molto le tue considerazioni, e le sottoscrivo in pieno.
Buon finesettimana carissima!
wenny
non c'è una sola parola che non condivida... anche io, che non sono vegetariana ma praticamente di carne ne mangio ai minimi estremi, ultimamente preferisco non usare burro e quant'altro nelle torte e, in generale, nei dolci. Non so perchè ma mi capita di desiderare molto di più un dolce leggero che uno megagalattico... un dolce semplice e con tanta frutta. E neanche a farlo apposta anche io mi sto appassionando di cucina vegana! Chissà mai che...
@Wenny: sì, in effetti la quantità delle dosi indicata è per una fettinina!! E ..siccome ieri c'è stato qualcuno-che-so-io che ha frignato perché era poca, oggi a pranzo l'ho rifatta con l'aggiunta di qualche noce che gli piacciono tanto e fanno pure bene...... Mezza dose. Ne viene fuori una tortina scarsa e bassa con stampo da 12 cm. Quindi direi che la dose piena è quella da seguire.
Un bacio tesorina e buon week end!
@Pips: il successo di questa torta mi ha esaltato, tanto che tornerò a proporre altri dolci di questo tipo. Ho diverse ricette da testare. È leggerissima e non appesantisce per niente!
Buon week end cara :))
Ciao Sissa,
sono consapevole del fatto che rischio di apparire un po' insolente... però a questo proposito, a causa di allergie ai latticini e ai prodotti animali (suino, nello specifico), è ormai qualche anno che non uso più il burro, nè nelle torte nè nei biscotti. Burro che ho egregiamente sostituito con olio evo biologico/biodinamico. Quello che faccio, quindi, è che in ogni ricetta di torta, sostituisco il burro con il 40% di olio (a volte anche meno) ed elimino le uova (non per allergie, ma perché di fatto è molto più leggero senza).
Giusto per dare un'idea, ho una ricetta base (300 gr di farina tipo 2 - 250 gr di latte di riso - 100 gr di zucchero di canna grezzo/integrale/panela/malto di riso - 40 gr di olio evo - 1 bustina di cremor tartaro - 1 pizzico di sale) che "trucco" ogni volta in modo diverso, a seconda dei gusti del momento (aggiungo mandorle, nocciole, cacao, frutta,...). Questa è la stessa ricetta che uso per fare i muffin: semplicemente, invece che cuocere il tutto in uno stampo da torta, uso quello per 12 muffin.
Scusate la lungaggine...
Buon weekend a tutti/e,
Sara.
P.S.: sono quella del latte di avena home-made sul blog del Pastonudo... ti ho detto che ti seguo sempre! Anzi, quello che ti ho scritto l'altra volta mi ha venire voglia di rifarlo...!
@Sara: ...non ci crederai, ma speravo proprio di leggerti prima o poi in questo spazio! E quindi.. benritrovata :))
Son contenta che questa ricetta ti abbia stimolato a farlo. Copio/incollo la ricetta base che mi indichi della quale ti ringrazio assai, poichè credo proprio che più spesso la mia attenzione si soffermerà su questo tipo di preparazioni decisamente più leggere. Sono rimasta sorpresa anche io di constatare quanto! ..Comunque se ti ispira questa che ho postato, prova a farla perché è squisita.
Io al posto del burro, usavo quello di soia. Però sono propensa a sostituirlo con l'olio.
A presto Sara e grazie dell'intervento e della lungaggine..
Notte..
@Sara: buondì e ..rieccomi! solo due precisazioni sulla tua ricetta, visto che prevedo di provare: come procedimento usi quello ingredienti umidi miscelati tra loro su ingredienti secchi? Quanti grammi di cacao?
Di nuovo buona giornata e a presto!
@Sissa: visto che hai il Bimby, ti parlo in linguaggio Bimby...!
RICETTA BASE per muffin o torte:
- 220 g di latte di soia/avena/riso
- 300 g di farina tipo 2
- 100 g di zucchero grezzo (a volte faccio 50 g di Panela e 50 g di malto di riso Giapponese)
- 40 g di olio di oliva (non extra-vergine)
- 1 bustina di lievito per dolci (Baule Volante)/una banana bella matura (se è molto matura fa da lievito e lascia un sentore di banana)
- 1 pizzico di sale
Aromi a piacere: scorza del limone/arancio, cannella, uvette ammollate (50 g),...
1. Nel boccale, scorza di limone/arancia e zucchero => qualche secondo, vel. 7/8
2. Raccogliere nel boccale e aggiungere tutto il latte (e il malto se lo usi) => 2 min. - 37°C - vel. 1
3. Aggiungere l'olio => 20 sec. - vel. 4
4. Aggiungere la farina e il pizzico di sale => 20 sec. - vel. 5
5. Aggiungere il lievito => 15 sec. - vel. 5
Con questa quantità, vengono 12 muffin (cuocere in forno 160/170°C per 25 min) oppure un plumcake oppure una torta (stampo da 24 cm; cuocere in forno 160/170°C per 45 min).
Ecco le modifiche:
- TORTA DI MELE: stessa ricetta, si aggiungono gli spicchi di mele nello stampo.
- TORTA/MUFFIN MARMORIZZATI: si fa l’intero impasto, se ne mette metà nello stampo/stampini; al rimanente si aggiungono 25 g di cacao in polvere. Si aggiunge nello stampo/stampini e si mescola con un coltello, in modo da fare le venature.
- TORTA/MUFFIN alle NOCCIOLE/MANDORLE/COCCO: all’impasto base, aggiungere 40 g di nocciole/mandorle/scaglie di cocco (se poi risulta troppo duro, allungare con un pochino di latte).
- TORTA/MUFFIN all’ARANCIA: spremere il succo di un’arancia, pesarlo e sottrarre alla quantità di latte lo stesso peso, così da mantenere la stessa quantità di liquido, fatto però da “latte” e succo di arancia.
- TORTA/MUFFIN alle PESCHE: l'ho fatta una sola volta, ma mi è piaciuta. Ho aggiunto nell'impasto, insieme al latte (che ho diminuito un po' a occhio), una pesca gialla senza pelle. Poi, ho aggiustato la consistenza dell'impasto alla fine.
Concordo con te la leggerezza estrema di queste torte e la bontà. Io dico sempre: a usare burro a volontà, mascarpone,... sfido io a farli venire male! Il bello è fare buoni e gustosi dolci che tengano d'occhio anche la salute.
Quando la fai, fammi sapere se ti è piaciuta. Anzi, se hai qualche suggerimento per renderla migliore... carta e penna sono già qui pronti!
Grazie mille e buona giornata,
Sara.
Eh eh eh ...ricetta a prova di dieta ;-))
Ma dove hai trovato la farina di carruba? Credo di non averla mai vista....
@Sara: ..fantastica!!! Grazie mille dei lumi e dettagli, son contenta di averli raccolti sul post come promemoria pratico e consultabile a chiunque! Sono d'accordo, quando leggo ricette con tutto quel burro e zucchero........ rabbrividisco e mi domando a che gusti eccessivi si abitua il palato. Sfido pure io a farli venire mediocri!!! La ricetta la provo senz'altro. Oggi ne ho testata una che ho letto su un libro. Sarà la prossima pubblicazione. Ovviamente in passato ci sono stati anche insuccessi e quindi lo sconsolamento mi ha fatto sospendere gli esperimenti ma oggi come oggi sono entusiasta di queste ricette che sto provando. Diversamente non le pubblicherei mica, sai..
Un abbraccio ed a presto :*
@Fico e Uva: la farina di carruba l'ho sostituita con la fecola di patate. Dritta che mi ha dato un'amica vegana che ho consultato per chiedere con cosa poterla sostituire visto che non l'avevo in casa (mi mancherebe solo quella, guarda.......).
Ah, se è a prova costume!!! ;)
Ciaooo!!
ma che bella! :-)
@roberta: ..bervenuta roberta, son contenta che hai addocchiato questa tortina. Anche i tuoi dolci sono fonte per me di ispirazione! Provala, rimarrai entusiasta!
Buona giornata!
Ciao!
Ho fatto questo dolce, devo dire che è molto buono. Per caso, non succede anche a te che si sgretoli con grande facilità? presumo che sia dovuto alla totale assenza di uova, che normalmente amalgamano l'impasto... So che è un dettaglio, ma è un tantino antipatico il fatto di non riuscire a servire una porzione sul piatto senza che si sbricioli in mille pezzi...
@Michele: ciao Michele, ..in effetti la torta un pò si sbriciolava, ma non avevo dato troppo peso alla cosa perchè si trattava della 'punta' della fetta. Mi spiace dell'inconveniente: ho notato che le consistenze dei dolci 'naturali' sono abbastanza lontane rispetto a quelle della pasticceria tradizionale per l'assenza di certi ingredienti. Non saprei che suggerimento darti per driblare questo inconveniente, mi spiace :( Spero che i tuoi ospiti ne abbiano comunque apprezzato la qualità e leggerezza ;)
A presto e grazie del riscontro!
Ho fatto una modifica alla ricetta aggiungendo 5 uova (una per ogni 50gr di farina): l'impasto stavolta tiene benissimo ma la consistenza e' piu' spugnosa. Ho ripetuto con 3 uova: la consistenza torna ad essere piu' simile all'originale, mentre l'impasto si sbriciola poco... direi che questo e' il giusto compromesso.
@ Sissa: ho gironzolato qua e là, per trovare un posto giusto dove indicarti questa ricetta, che rientra a pieno titolo nel "Positive Eating" - oltretutto home-made :-))
Si tratta della ricetta del LATTE DI MANDORLE, che ho imparato ad un laboratorio di cucina naturale un paio di mesi fa. E che io ho riadattato per il Bimby...
E' banale e facile e di grande soddisfazione:
- 1 tazza di mandorle (sgusciate - io le ho usate miste, le avevo solo un po' con pellicina e un po' senza)
- 3 tazze di acqua
- 5 cm di alga Kombu
Ecco il procedimento:
- mettere nel boccale le mandorle e tritarle: 10 sec / vel 8
- aggiungere l'acqua e l'alga Kombu risciacquata (rilascia sali minerali importanti).
- cuocere 10 min. / 100°C / vel 1 (deve cuocere almeno 5 min. da quando raggiunge i 100°C - potresti dover diminuire a 90°C, a me è traboccato :-))
- filtrare il composto attraverso un fazzoletto leggero e un colino a maglia fine.
- Lasciar raffreddare e mettere in frigo. Dura fino a 1 settimana.
Le mandorle tritate si possono, ovviamente, utilizzare o nelle torte o come base per crostate o ancora, nella glassa tipica del panettone/colomba.
L'alga Kombu si fa asciugare e si riutilizza la prossima volta (utile per cuocere i legumi, ne accorciano i tempi di cottura).
Il latte non è per niente dolce: va benissimo come base per besciamelle, creme dolci, budini,... Io l'ho usato sta mattina come base per un porridge buonissimo!
Scusa la lungaggine, soprattutto se conosci già la ricetta :-))
Buona giornata,
Sara I° lab.
@Sara: ciao Sara, che bella sorpresa leggerti e quanti spunti interessanti mi dai.
Ottimo il procedimento per fare il latte di mandorla, ci avevo pensato, poi a dire il vero quando uso il latte -raro- ricorro ad un mezzo litro di quello di riso che mi è pratico e veloce e, spesso, haimè, rimango con un quantitativo che non riesco a consumare e ...scade. Ma ci provo, prima o poi, sì. Il procedimento bimby è gradito e mi è del tutto nuovo! Grazie mille! Quanto all'alga kombu, ho letto che rende i legumi più digeribili. E quindi la vorrei provare. Ho anche letto che non lascia sapore. E' vero? Ti confesso che la mia unica preoccupazione è questa. Le alghe le associo al sushi che non apprezzo quindi............ sono perplessa. La settimana scorsa ho comperato un libro sui legumi Terra Nuova Edizioni che la suggerisce a pieni voti. Che dici?? Dove la comperi?
Buona giornata e a presto :)))
@sissa: grazie per il commento tempestivo :-))
Come fai a far scadere un goccio di latte di riso?!? A parte che, anche se già aperto, lo puoi usare anche dopo la data di scadenza (tenuto rigorosamente in frigorifero). Ma poi, scusa, non bevi il caffè in nessun momento della giornata? Io ogni tanto sì e metto abitualmente il latte di riso, così dolcifico, senza zucchero :-)
Riguardo all'alga Kombu, è vero, è da promuovere a pieni voti, ha un sacco di proprietà.
Io proprio sta mattina ho cotto i fagioli all'occhio con dentro l'alga: sono sincera. L'odore mentre cuoceva non era dei più invitanti (il mio compagno detesta l'odore di pesce: se ci fosse stato a casa lui, non avrebbe resistito). Poi, nel sapore, si diluisce molto, quindi praticamente non te ne accorgi. Va detto, però, che devo averne messo un pezzo troppo grosso. La prossima volta, ne metto meno e vedo come va. E' verissimo, comunque, che accorcia i tempi di cottura (mi viene comodo, non avendo una pentola a pressione).
Quindi, ti consiglio di prenderla. Io la trovo normalmente al NaturaSì o in altri negozi biologici specializzati.
Ti tengo aggiornata.
Un abbraccio,
Sara.
@Sara: mi vergogno, sono sincera per il latte di riso :(. Da quando sono intollerante al latte mi sono abituata a non considerarlo piu'. I latti vegetali non mi danno la soddisfazione del latte vaccino. Li uso per cucinare quando le ricette richiedono il *latte*. I caffè li bevo con una punta di cucchiaino di zucchero integrale, però devo dire non non aver mai pensato a dolcificare con il latte di riso al posto dello zucchero........................................................ brillante idea (ora vado dietro la lavagna con le orecchie da asino).
Per l'alga, appena esco dal lavoro vedo se la trovo in un negozio in centro di spezie eccetera. A pranzo ho messo i cannellini a bagno per fare una vellutata che cucinerò stasera, così -se la trovo- provo e ti dico!
Bello il laboratorio di cucina naturale, quante belle cose che devi aver appreso (sono tutta orecchi, sai!?).
Buona serata ed a presto e di nuovo grazie delle info (speravo di leggerti entro sera per fare l'acquisto).
Un abbraccio :)
@ Sissa: nel commento precedente hai manifestato la tua curiosità verso la cucina naturale; sta mattina, mentre scaldavo il latte (di riso) e giravo il pane (rigorosamente di pasta madre) che si stava abbrustolendo sul pentolino, ho pensato di scriverti per dirti che la cuoca che aveva tenuto il corso si chiama *Ramona* e ha un blog *Sogni golosi...*.
Poi, apro il pc e trovo dal sito di Ramona, un tuo commento... ecco fatto il collegamento!
E la Sara che ha lasciato il commento al post sul & Gennaio (dove hai commentato anche tu) sono io!
Questi effetti della rete (e secondo me anche le energie ci mettono lo zampino... :-)) mi affascinano tantissimo!
Cambiando argomento, hai trovato l'alga? Hai già provato ad usarla? Sono curiosa...
A risentirci, con un abbraccio per la giornata,
Sara (I° lab).
@Sara: ..mentre ho letto il tuo commento poco fa ho sorriso compiaciuta per la bella sorpresa che mi sta regalando questo blog, la rete con questi tuoi interventi.
Al blog di Ramona sono arrivata assolutamente per caso tramite una ricerca su google.
Nessun passaggio di blog in blog o tramite i profili sui commenti.
E……, sì, ti avevo riconosciuta, nello stile e formattazione del commento, ma non ho saputo se espormi, nel dubbio (piccolo, ma c’era, dovuto alla firma).
Poi incuriosita ho gironzolato brevemente per vedere se ti trovavo negli altri commenti, ma non ho trovato altro.
Oggi ho aggiunto il blog di Ramona della blogroll!! Mi è piaciuto.
L’alga l’ho ovviamente comperata :D
E usata subito nella vellutata che ti dicevo e che posterò prima o poi. Di fatto però non ho ben toccato con mano la riduzione dei tempi di cottura perché ho cotto in PAP (pentola a pressione) con i tempi indicati per questo tipo di cottura… però ho constatato che sapore e l’odore dei legumi sono rimasti invariati. E quindi promossa a pieni voti! Pian piano farò gli esperimenti sulle tempistiche.
Che dici di scrivermi nell’indirizzo di posta elettronica che ho indicato nel blog la tua e-mail privata (se ti fa piacere) così non invadiamo la posta delle altre partecipanti al post con le nostre chiacchere?
Buona giornata, ricambio l’abbraccio ed a presto :)
Sissa
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